«Siamo gli unici coerenti. Cassano Magnago specchio di quello che succede a livello nazionale. Anche noi vogliamo vincere e andare al governo ma c’è modo e modo per farlo. Ad esempio noi non andremo mai con la sinistra». Parole di Ignazio La Russa (ma anche di Daniela Santanchè, Mario Mantovani, Andrea Pellicini, Luca Ruocco) durante la presentazione della lista di Fratelli D’Italia a sostegno del candidato sindaco Pietro Ottaviani.
Quella che si è svolta ieri al Loft Cafè è stata una mini-convention con i vertici regionali e nazionali del partito a sostegno di una coalizione che comprende anche la lista civica del primo cittadino uscente Nicola Poliseno che si è staccato da Forza Italia per proseguire nel sostegno del suo attuale presidente del Consiglio Comunale.
A parlare per primo è stato proprio il candidato sindaco Pietro Ottaviani: «Abbiamo governato Cassano per 10 anni in armonia e senza rotture, portando a casa risultati straordinari e cambiando radicalmente questa città. Abbiamo 3 settimane per darci dentro e liberare le energie per Cassano» – ha detto rivolgendosi ai componenti della lista di Fratelli d’Italia.
Subito dopo è intervenuto il sindaco uscente Nicola Poliseno: «Ho avuto modo recentemente di poter dire quanto Fratelli d’Italia sia un partito tosto. Per noi è naturale stare insieme a voi. La vostra è una scelta coerente che premia un gruppo di amici che hanno lavorato insieme 10 anni. Tutto quello che abbiamo scritto nel programma lo possiamo fare davvero perché è tutto finanziato».
Ringrazia l’impegno messo dai consiglieri che si sono ripresentati e tutto quello che hanno fatto in questi 10 anni: «Ai 16 candidati dico di non aver paura e di incontrare le persone in queste tre settimane e raccontare quanto di buono è stato fatto e quanto ancora faremo».
Poi è intervenuto Giuseppe Martignoni: «Sono allibito da dichiarazioni dei nostri alleati. Il centrodestra continua ad esistere nonostante questo. Cassano è un caso particolare con la scelta assurda della Lega di rompere a 4 giorni dalla presentazione della candidatura. Parlano di discontinuità e poi fanno una scelta incomprensibile, candidando il vicesindaco uscente».
Dopo le parole di Luca Ruocco, presidente del circolo Fdi Cassano e candidato consigliere, è stato il turno del coordinatore provinciale Andrea Pellicini: «Nessuno ci potrà rimproverare nulla comunque andrà. Gli altri sono stati dei voltagabbana».
L’ex-senatore Mario Mantovani si è presentato preparatissimo:«Porto qui la mia esperienza di 13 anni da sindaco ad Arconate. Devo fare i complimenti al sindaco uscente per il grande lavoro fatto su scuole, famiglie, arredo urbano, ambiente e barriere architettoniche. Avete trasformato quello che era un paese popoloso in una splendida città, la quinta della provincia per popolazione».Anche la coordinatrice regionale Daniela Santanchè è intervenuta: «Siamo sempre gli stessi. Come dice Giorgia Meloni siamo come i paracarri e non ci spostiamo», poi si lancia in un attacco al reddito di cittadinanza.
Infine è intervenuto l’istrionico Ignazio La Russa che si è soffermato sulle vicende nazionali: «Quando abbiamo deciso di stare all’opposizione di questo governo ci dicevano che avremmo perso voti. Nel frattempo siamo diventati il primo partito d’Italia e adesso ci rimproverano di averlo fatto per guadagnare voti. Io dico solo che per 51 volte è stata posta la fiducia da questo governo che doveva essere quello dei migliori. Noi siamo stati fieramente contrari a tanti provvedimenti e abbiamo dato dimostrazione di coerenza quando abbiamo votato per il diritto degli ucraini di difendersi dall’aggressione russa. Oggi, invece, Salvini dice che è giusto difendersi ma senza dare armi. Possiamo mandargli solo degli elmetti e degli scudi allora».
La Russa tiene, però, sempre una porta aperta per un ritorno ad un centrodestra unito: «Questa volta però bisognerà fare come nei matrimoni di una volta quando il prete diceva “finchè morte non vi separi, nella buona e nella cattiva sorte”. Noi corriamo sempre per vincere alle elezioni ma se perdiamo sappiamo stare anche all’opposizione».