Tre candidati alla poltrona di primo cittadino di Gerenzano. Tre interviste per conoscere gli aspiranti sindaci, le liste che li sostengono e i punti chiave dei programmi elettorali.
Ambrogio Clerici è il candidato sindaco del gruppo Centrodestra Gerenzano, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e dalla componente civica Gerenzano Viva.
Classe 1964, sposato e padre di cinque figlie, è cresciuto a Gerenzano. Da ragazzo ha frequentato la banda del paese, suonando il sassofono. In gioventù per alcuni anni è stato volontario della Croce Blu, un’associazione di soccorso. È appassionato di alianti.
Sul piano professionale è un imprenditore e lavora da anni nel settore della distribuzione di materiali edili. Ha ricoperto il ruolo di assessore all’edilizia privata dal 2007 al 2012, durante la Giunta guidata da Silvano Garbelli. Si candidò poi nella lista della Lega nel 2012 e nella lista “Cristiano Borghi Sindaco” nel 2017.
Com’è cambiata Gerenzano negli ultimi anni? «Gerenzano oggi è un paese dormitorio. Non si è dato importanza né alla comunità di persone di Gerenzano, né a quelli che sono i servizi, ad esempio i negozi. In più credo che da un punto di vista puramente commerciale si sia commesso il grosso errore di spostare la farmacia comunale dal centro alla periferia. Avere la farmacia in centro avrebbe sicuramente aiutato anche gli altri negozi. È un paese fermo, a parte le poche feste che vengono organizzate dalle associazioni o dall’amministrazione; per me il paese andrebbe vissuto 365 giorni all’anno. Un cittadino dovrebbe sentirsi a casa propria nel Comune in cui vive, e così oggi non è».
Cosa manca a questo paese? Di cosa c’è bisogno? «C’è bisogno di parlarsi, perché a livello di strutture abbiamo di tutto e di più. Quello che in questi 10 anni di minoranza abbiamo colto tra i cittadini è questa disgregazione della comunità, tra associazioni, parrocchia e oratorio. Per quanto ci riguarda non manca nulla a livello di strutture fisiche, mancano le fondamenta delle comunità. C’è quindi bisogni di fare aggregazione, unire il paese, parlarsi, confrontarsi con persone che magari la pensano in modo diverso da te, proprio perché è con la differenza che si cresce, finché ci abituiamo a stare con le stesse persone non possiamo crescere, non possiamo vedere quello che effettivamente gli altri vogliono e chiedono».
Quali qualità dovrebbe avere un buon sindaco? «La capacità di ascoltare, l’umiltà di confrontarsi con le persone e poi credo una cosa che ho imparato nella mia breve carriera politica, non fare preferenze, una cosa o vale per tutti o non vale per nessuno».
Presenti la lista elettorale che supporta la sua candidatura. «Siamo un gruppo di passione che per passione fanno politica, con l’obiettivo di riuscire a cambiare la rotta di questo paese. Nel nostro gruppo abbiamo l’ex sindaco Garbelli, che per noi è la parte storica e quella più esperta e l’ex sindaco Cattaneo che è un altra persona esperta. Ci sono poi persone che sono parte di associazioni, altre che hanno esperienze lavorative nei più svariati settori. Poi ci sono i giovani».
Tre punti chiave del programma elettorale? «Non abbiamo tre punti chiave, io metto sullo stesso piano tutti i punti del nostro programma. È un programma che non è stato scritto da noi, ma è precisa espressione della volontà dei gerenzanesi, frutto dell’ascolto dei cittadini. Tutti i punti sono importanti e verranno messi tutti sullo stesso piano. Inizieremo con quelli più fattibili e immediati, ad esempio il potenziamento dei vigili per la sicurezza del paese. I cittadini in questi anni hanno sottolineato una mancanza di pulizia del paese e soprattutto la manutenzione del verde e delle strade: per noi queste cose dovrebbero far parte dell’ordinario, dovrebbero essere scontate, non dovrebbero essere fonte di lamentela per i cittadini. È il concetto del buon padre di famiglia, sono cose che vanno assolte senza che qualcuno lo faccia presente. È chiaro poi che amministrare non è facile per nessuno, ma quando ci sono dei problemi, il sindaco e l’amministrazione dovrebbero saperli comunicare alla propria gente e spiegare che determinati lavori in quel momento non possono essere eseguiti per svariati motivi».
IL PROGRAMMA ELETTORALE DI CENTRODESTRA GERENZANO
Primo atto da sindaco nel caso in cui venisse eletto? «Per come la vedo io non c’è un primo atto, le cose da fare sono tante e tutte importanti.Bisogna lavorare per risolvere i problemi, che devono essere messi tutti sullo stesso piano a livello di importanza. Verrà data priorità a tutte quelle problematiche subito eseguibili, nel frattempo si lavora alle cose che hanno bisogno di più tempo per essere risolte. Ad esempio una cosa a cui abbiamo pensato per risolvere il problema degli esercizi commerciali, abbiamo studiato alcuni paesi in Piemonte, Emilia, dove hanno messo a punto soluzioni vincenti che noi proporremo da tutti, perché rivitalizzare il centro vuol dire anche creare dei nuovi negozi, e sostenere quelli che ci sono già».
Un sogno per Gerenzano? «Il mio grande sogno è di unire questo paese, perché in questi 10 anni l’amministrazione comunale non ha fatto nulla in questo senso».