«Dopo una scelta ragionata e non basata soltanto sulle poltrone, abbiamo deciso di collaborare con Pietro per cercare di cambiare passo a questo paese»: inizia così Rocco Dabraio (Progetto Cassano 2032) nel commento alla decisione, ufficializzata ieri sera, venerdì 17 giugno, di sostenere Pietro Ottaviani al ballottaggio di Cassano Magnago, che sarà domenica 26 giugno.
«Abbiamo portato avanti delle tematiche in campagna elettorale e nelle varie consultazioni fatte nei giorni scorsi abbiamo cercato di captare i punti migliori per cambiare passo: in Pietro abbiamo trovato la persona che ci ha dato questa sensazione; abbiamo fin da subito ragionato sul programma e ci ha detto cosa si poteva realizzare, mentre in altri colloqui ci è stato detto solo di apparentemento». Il riferimento va all’altro candidato che corre al ballottaggio, Osvaldo Coghi sostenuto da Forza Italia che si sono detti «a dir poco stupiti e rammaricati dalla scelta della lista Progetto Cassano 2032».
E Dabraio rincara la dose rispondendo alle critiche dell’altro centrodestra: «Noi siamo stati chiamati a entrambi i tavoli, ci è stato chiesto di apparentamento ma con Pietro è successo dopo aver parlato di programmi, con Osvaldo non è successo».
Ottaviani è soddisfatto dell’avvicinamento, avvenuto dopo giorni di colloqui anche con gli altri candidati, come Stefania Passiu: «Da lunedì sera avevo dichiarato che avrei chiamato gli esclusi dal ballottaggio per un discorso di apparentamento. Con Stefania Passiu abbiamo parlato di programmi ma, seguendo una coerenza precisa, ci ha detto che non avrebbe appoggiato nessuno dei due candidati».
[lefoto id=1314176] Il gruppo Ottaviani – Progetto Cassano 2032
E con Tommaso Police, escluso per uno schioppo di dita dal ballottaggio? «Lunedì sentirò Police, anche se è tardi per parlare di accordi, ma voglio sentirlo sul programma. Anche lui parlava di tangenziale e di decoro urbano».
Ottaviani ha apprezzato la scelta di Dabraio, perché «se fosse andato con Osvaldo avrebbe avuto 4 posti. Con noi me avrebbe avuto solo 3; non abbiamo mai parlato di poltrone. Abbiamo nuove sinergie e idee e vogliamo uscire dagli schemi della vecchia politica. Camminiamo con questa nuova energia: ci interessano i risultati e l’andare d’accordo tutti insieme».
L’unità sul programma
La convergenza con Cassano 2032 è avvenuta sul programma, come «la volontà di realizzare la tangenziale sud», ragionare sulle piste ciclabili, parlare di decoro urbano, di percorsi di viabilità e comunità energetica (il progetto della civica che al gruppo di Ottaviani è piaciuto molto); inoltre, hanno parlato di case di comunità e di servizi alla persona – «su cui siamo andati subito d’accordo» – mentre ragioneranno insieme sul Cup.
Come convincerete la parte di Progetto Cassano più vicino al civismo? «Io dico ai miei elettori (che rappresentano il 16% dei consensi) che, anche se siamo civici, siamo qua per fare politica. Noi abbiamo fatto una lista civica perché vogliamo cambiare passo: inizialmente abbiamo cercato di correre da soli ma per fare questo dobbiamo entrare in consiglio in maggioranza», afferma Dabraio, che era preoccupato di rimanere all’opposizione per cinque anni. «In cinque anni da solo in consiglio avrei rischiato di perdere il gruppo; avevamo una grande opportunità di entrare con 3 o 4 seggi. Con questo apparentamento alla luce del sole i nostri elettori devono capire che si può portare in concretezza il nostro programma, perché non va bene continuare a inseguire. Ci sembrava una brutta cosa buttare al vento il 16% dei voti di Cassano Magnago».
«Da ieri sera ho ricevuto messaggi positivi da tanti che ci hanno votato – ha concluso Dabraio – e messaggi negativi che sono della politica dell’ infangare e del giudicare senza sapere. Fino a ieri siamo stati cercato, ora siamo quelli cacciati. Rispetto a un accordo sottobanco preferisco una cosa alla luce del sole».
Della stessa idea Maurizio Tosatti della civica di Dabraio: «Bisogna uscire dalla realtà social come unica presente, dobbiamo tornare tra la gente. Non è un caso che i due candidati al ballottaggio non abbiamo un profilo Facebook: bisogna fare un passo avanti e lavorare all’interno del palazzo comunale. Ringraziamo il gruppo di Ottaviani per l’accoglienza».