Alla vigilia del voto di ballottaggio a Cassano Magnago, i due candidati sindaco lavorano a testa bassa per l’ultimo tour. Niente feste pubbliche, né per Ottaviani né per Coghi. «Stasera ci berremo una birra insieme, in amicizia, con animo sereno» dice Coghi, mentre presidia il (doppio) gazebo della sua coalizione al mercato settimanale della città.
Sono giorni anche un po’ tesi, tra volantini anonimi e accuse incrociate, con Rocco Dabraio (alleato dello sfidante Ottaviani) che denuncia un clima quasi di intimidazione nei suoi confronti. Coghi però non si scompone, anche di fronte alle accuse di aver proposto una ricostruzione errata delle “trattative” per l’apparentamento. «Il tempo è galantuomo, io ho detto le cose così come sono andate» ribadisce Coghi.
La ricostruzione del candidato di Lega e Forza Italia è che mercoledì scorso ci fosse stato un accordo per un’alleanza al secondo turno con Rocco Dabraio e Progetto Cassano 2032 e che lo stesso accordo sia stato poi disatteso dalla civica, che si è apparentata invece con Ottaviani (pur con una certa discussione e con garanzie sul programma). «Quella di Dabraio è stata un’uscita per ottenere un po’ di audience, non ho intenzione di reagire alle provocazione», taglia corto. [lefoto id=1316195]
Coghi al mercato del venerdì ha accolto anche il ministro Giancarlo Giorgetti, venuto a dar manforte a lui e a una Lega che a Cassano non è fortissima, ma cerca di tornare al governo della città. «E questo è comunque il paese dove è nato Umberto Bossi» esordisce il ministro, quando gli si chiede di questa sfida che richiede ora una rimonta su Ottaviani. «Abbiamo scelto una strada difficile ma più coerente».
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Coghi e Giorgetti fanno una visita anche allo sfidante e al sindaco uscente Poliseno, in un clima apparentemente tranquillo, nonostante le polemiche accese degli ultimi giorni. Cassano va comunque a scegliere tra due centrodestra, uno più a trazione civica (Ottaviani, che ha dalla sua anche Fratelli d’Italia), l’altro con richiamo più politico (Coghi con Lega e Forza Italia). Anche Ottaviani e Poliseno girano il mercato, saluti e strette di mano come vuole la campagna elettorale.
Il sole sferza le trafficate vie intorno al mercato, i candidati e i loro sostenitori si preparano all’ultimo tour nel pomeriggio di volantini e incontri casa-per-casa. C’è da raggiungere tutta la città: «A che ora è che viene a piovere?».