Tra i nomi della lista di Alleanza Verdi Sinistra, che raggruppa Europa Verde e Sinistra Italiana, presentata ieri sera, lunedì 22 agosto, a Roma ci sono i varesini Massimiliano Balestrero (capolista), Maria Luisa Ramponi, Dario Ferrari e Maurizio Cremascoli.
La lista per la Camera
Per la Camera dei Deputati la lista presentata al collegio plurinominale Lombardia 2 – P01, costituito dall’intera provincia di Varese, è guidata da Massimiliano Balestrero, co-portavoce provinciale di Europa Verde e consigliere comunale di Ispra. Insieme a lui ci sono Maria Luisa Ramponi, libera professionista e membro di Europa Verde Varese, Dario Ferrari, coordinatore Sinistra Italiana di Busto Arsizio e Claudia Mapelli, giovane componente del consiglio federale nazionale di Europa Verde.
La lista per il Senato
Per il Senato la lista presentata al Collegio Plurinominale P01 (che comprende le intere provincie di Varese, Como, Lecco, Sondrio e Monza Brianza) è guidata da Maurizia Punginelli, co-portavoce provinciale di Europa Verde insieme a Paolo Lanfranchi, sindaco di Dolzago e consigliere provinciale di Lecco, Simona Toffoletti, ex dirigente scolastico a Galbiate e infine Maurizio Cremascoli, referente di Europa Verde di Cislago.
Il programma
Queste le donne e gli uomini che si sono messi a disposizione di Alleanza Verdi Sinistra, «perché non ci si deve dimenticare che il Paese sta affrontando una grave crisi climatica accanto ad una gravissima crisi sociale», spiega Balestrero.
Per dare risposte a queste emergenze Alleanza Verdi Sinistra ha presentato un programma che mette al primo posto la necessità di un piano energetico «che investa in modo massiccio e senza alcun dubbio sulle energie rinnovabili e non sul nucleare, per un’Italia più verde, più pulita, più indipendente in materia energetica, passando per la definizione del tetto massimo del costo dell’energia e la restituzione integrale a cittadini ed imprese degli extraprofitti che Eni ha realizzato con lo spaventoso incremento delle bollette».
Per Europa Verde e Sinistra Italiana affrontare la crisi sociale significa ridare dignità «a chi oggi viene sfruttato sul posto di lavoro, inserendo il salario minimo di almeno 10 euro l’ora, disboscando la selva di contratti sul modello spagnolo, per eliminare la precarietà, dare stabilità e permettere ai giovani, che soprattutto sono afflitti da questa tipologia di contratti, di costruire la propria vita e progettare il proprio futuro».
«Vogliamo che in un Paese ricco come il nostro tutti, nessuno escluso, abbiano una vita dignitosa, che ognuno possa usufruire di servizi sanitari e sociali come l’istruzione o il trasporto pubblico indipendentemente dalla propria condizione, perché la grandezza di un Paese si misura dalla qualità della vita di chi è più svantaggiato».