Le elezioni politiche del 25 settembre vedranno una novità importante nella storia del voto in Italia. Per la prima volta, dopo che la legge costituzionale 1 del 2021 ha tra le altre modifiche, parificato l’elettorato attivo per Camera e Senato, potranno votare per quest’ultimo anche i maggiorenni under 25. Escluso i senatori a vita, i membri del Senato della Repubblica italiana sono eletti a suffragio universale e diretto. La possibilità di votare, è riconosciuta a partire da questa tornata a tutti gli elettori maggiorenni mentre l’elettorato passivo, ossia la possibilità di essere eletti, soltanto ai cittadini che abbiano compiuto i quarant’anni. Tutti gli elettori che si recheranno ai seggi riceveranno dunque entrambe le schede per il Parlamento.
I maggiorenni avranno quindi diritto di voto per entrambe le camere. Un cambiamento con effetti notevoli soprattutto nelle regioni più popolose. In Lombardia, ad esempio, con l’estensione del voto ai maggiori di 18 anni si andrà a integrare l’elettorato di oltre 600mila votanti, pari all’8 per cento in più. Ed è proprio la Lombardia la regione d’Italia dove il cambiamento del corpo elettorale pesa di più in termini assoluti. In provincia di Varese, dai dati Istat relativi alla popolazione residente al 1 gennaio 2022 al netto dei cittadini stranieri, si può stimare che voteranno per il Senato circa 50mila giovani in più.
Un’elaborazione del Sole 24 Ore su dati Istat mostra come in termini relativi è invece la Campania ad avere la maggior incidenza di “nuovi votanti”: circa il 10 per cento degli aventi diritto, per un totale di 445mila giovani.
A livello nazionale, i giovani under 25 che potranno votare, sono poco meno di 3,8milioni (l’8,2 per cento degli aventi diritto al voto).