Azione e Fratelli d’Italia aprono la campagna elettorale a Busto Arsizio con i classici gazebo tra via Milano e piazza San Giovanni. Da un lato il partito sorpresa che i sondaggi danno davanti a Renzi e con un leader, Carlo Calenda, che è anche venuto a Busto Arsizio lo scorso inverno per farsi intervistare dai ragazzi di Politics Hub; dall’altro quello di Fratelli d’Italia, il primo partito italiano secondo i sondaggi con Andrea Tomasini, unico bustocco candidato alla Camera nel collegio plurinominale (con pochissime possibilità di essere eletto, ndr).[lefoto id=1329727]
È con lui che facciamo la prima chiacchierata: «Guardo il bicchiere mezzo pieno. So di non avere possibilità di elezione ma per me è un onore essere candidato, lo faccio con spirito di militanza. Quello che conta è il risultato del gruppo. Il circolo di Busto ha un peso importante e ci è stato riconosciuto. Il 25 settembre saranno gli elettori a decidere».
Due i punti che Tomasini porta avanti: «Il primo è il sostegno alla famiglia e alla natalità. Siamo per la bigenitorialità paritetica e puntiamo a togliere l’iva ai pannolini. In un’epoca in cui entrambi i genitori lavorano siamo per il sostegno agli asili nido. Sappiamo che le risorse dei Comuni sono limitate, quindi serve uno sforzo del Governo».
L’altro punto qualificante della sua campagna è l’ambiente: «Siamo per una mobilità sostenibile, trasporti e infrastrutture devono adeguarsi a questo. Sono un pendolare e un’ambientalista che ha seguito l’esempio di Checco Lattuada, ambientalista vero. Non condivido la transizione ecologica decisa dall’Europa perchè porterebbe ad una crisi. Riuso, riciclo sono le parole d’ordine. L’impronta dell’uomo sull’ambiente va ridotta anche se non è l’unica causa del cambiamento climatico».
Per Massimiliano Nardi, presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Busto, la candidatura di Tomasini è un punto di orgoglio: «Senza i giovani non c’è futuro. Sia per il partito che per il Paese. Possiamo impegnarci quanto vogliamo per creare un futuro adatto a loro ma senza di loro non combineremo nulla».