Nella bellissima cornice di Palazzo Verbania di Luino questa sera, a pochissime ore dal silenzio elettorale, il Partito democratico ha chiuso la sua campagna elettorale. A fare da sottofondo la voce di Claudia Brambilla.
Diversi gli esponenti dem, tra questi anche i candidati Matteo Capriolo (candidato alla Camera nel collegio uninominale Lombardia 2-UO1), Valerio Langè (candidato alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia 2), Noemi Cauzzo (candidato alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia 2) e Gianni Corbo (segretario provinciale Partito democratico).
In un clima di festa per la chiusura di questa “insolita” campagna elettorale, a presentare i candidati Giorgio Ferri, segretario del Pd di Luino.
«Sono passato da uno evento politico a Fagnano Olona ad un’inaugurazione di sede a Caronno Pertusella, fino a questo evento intervallato da meravigliosi pezzi musicali. Tutto si può dire di noi ma non che non facciamo campagne elettorali particolari – ha detto Corbo – Motivo di orgoglio per noi è che girando per la provincia ci siamo accorti di essere l’unico partito così capillarmente presente. E su questo, al di là di come andrà, bisognerebbe fare una riflessione. In tre sole settimane siamo riusciti ad organizzare circa 200 gazebo. Molti mi chiedono: ma non sei stanco di girare? No, proprio perché la nostra è una campagna tra le persone. La nostra modalità di fare politica è quella di stare in mezzo alle persone e ascoltare i loro bisogni. Sono fiero di potervi presentare questi candidati, persone competenti, espressione del territorio, la dimostrazione che siamo in grado di investire sul futuro»
Presente anche il consigliere regionale dem Samuele Astuti: «Grazie ai questi giovani candidati per la competenza e la voglia di dare un contributo fattivo al territorio. Sono stati davvero bravi, soprattutto a non negare la complessità e a non semplificare i messaggi. Ma al contrario attenti a cogliere i bisogni a cui si devono dare risposte chiare ed esaustive».
A prendere la parola poi sono stati direttamente i candidati, Matteo Capriolo, Noemi Cauzzo, Debora Pacchioni e Valerio Langè.
«Sono molto contento di essere qui a Luino per dimostrare anche qui che il Pd è presente e forte – ha detto Matteo Capriolo – Io sono contento di questa esperienza, a 25 anni per me è un grande successo e un’emozione. Ho potuto conoscere tantissimi militanti e tutta la nostra comunità democratica che ci ha supportato. Quello che ci tengo a rappresentare è una voce, quella dei giovani. In questo paese mancano opportunità di lavoro, di sviluppo e di crescita. E nella mia campagna elettorale ho provato a raccontare questo, perché siamo una forza che non vuole essere il futuro ma il presente».
«Confrontarmi con la comunità democratica è stato molto importante -ha aggiunto Debora Pacchioni – Io non voglio smettere di lavorare per questo partito, che incarna i valori con cui sono cresciuta e quelli che voglio trasmettere ai miei figli. La nostra è una comunità forte, unita e organizzata, che vuole dare spazio a tutti. I diritti civili devono essere ancora più affermati. Vogliamo convincere gli ultimi indecisi a votare il Partito democratico, l’unico che in questo momento può arginare una destra troppo troppo conservatrice e che vuole cercare di dare un futuro migliore ai nostri giovani, perché loro se lo meritano».
Noemi Cauzzo ha centrato il suo intervento sulla questione del lavoro: «Noi non vogliamo essere degli eroi, ma occuparci dei bisogni delle nuove generazioni che si aspettano delle risposte, dalla politica e dalla società civile. Vogliamo dare voce a una generazione che numericamente è minore ma non per questo si merita di non poter guardare al futuro con speranza. Il mio impegno nasce da questo. Quello di cui mi occupo – sono avvocato di diritto del lavoro – mi conferma ogni giorno che è tramite il lavoro che si acquista la dignità, e che quest’ultima non può prescindere dalla sicurezza».
«Sono molto contento dei miei compagni di viaggio. Il punto fondamentale del Pd, su cui bisogna insistere, è il tema delle disuguaglianze: noi vogliamo diminuire le disuguaglianze – ha concluso Valerio Langè – Il fatto di dare a tutti l’opportunità di fare qualcosa di buono, non è questione di diritti del singolo ma un vantaggio per tutta la società».