Un’altra autorevole voce della Lega si alza per commentare il risultato del voto e chiedere un cambiamento. Dopo le prese di posizione di Matteo Bianchi, Roberto Maroni e Marco Reguzzoni è Marco Colombo, consigliere regionale in carica ed ex sindaco di Sesto Calende oltre che imprenditore molto noto e apprezzato nella zona, a dire la sua.
Le sue parole suonano come una profonda critica ai vertici del suo partito: «“Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Queste parole di Oriana Fallaci rappresentano non solo un insegnamento fondamentale ma un monito al quale non ci si può sottrarre – commenta sui suoi profili social -. Oggi, io non posso più tacere. Non è nel mio carattere stare zitto, non l’ho mai fatto. E rimarrò così tutta la vita. Con il coraggio di dire quello che va detto quando serve. Abbiamo preso una batosta ed è inutile negarlo. Addirittura, al danno politico si aggiunge anche un inquantificabile danno morale: la mancata rielezione del nostro fondatore, Umberto Bossi».
«Non cerco colpevoli o capri espiatori. Abbiamo sbagliato tutti me compreso perché avrei dovuto parlare prima. Non si può rimediare al passato ma è mio dovere contribuire a costruire il futuro. È quindi giunto il momento di convocare i congressi: provinciali, regionali e quello federale. Solo ridando la parola ai Militanti possiamo ripartire. Siamo e rimarremo un grande partito e fino a quando esisterà una questione Settentrionale, la Lega continuerà ad esistere e ad essere necessaria. La Lega è nata al Nord, per il Nord. Qui è la nostra identità. Possiamo essere forza politica nazionale, certo, lavorando per tutto il Paese, in coalizione con gli altri partiti – prosegue Colombo -. Ma il nostro dna, la nostra peculiarità e missione rimane ancorata al Nord. Questo fattore è stato messo in secondo piano e le conseguenze si sono viste. Ripartiamo dal confronto, ripartiamo da Varese! Sarò il primo a supportare il nuovo segretario se vorrà fare della nostra Provincia, ancora una volta e come una volta, un punto di riferimento per la società che lavora e produce, per le famiglie e per tutti i cittadini».