Con un lungo post sul suo profilo Facebook, Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente e candidato nelle fila di Noi Moderati alle scorse elezioni politiche del 25 settembre, commenta il risultato del voto che ha premiato il centrodestra, ma non ha permesso alla coalizione centrista di superare il quorum e quindi di essere presente in Parlamento. Un commento nel pieno stile di Cattaneo, moderato e lucido, che si chiude con una promessa: “Non starò a leccarmi le ferite. Mi sono già messo in moto perché la storia di cui ho fatto parte non finisca.Troveremo insieme la strada!”
Cari amici,
sapete bene che la campagna elettorale e le recenti elezioni politiche mi hanno visto coinvolto in prima persona come candidato al Senato nella lista Noi Moderati.
Voglio raccontare la mia esperienza. Mi ero reso disponibile, pur sapendo fin dall’inizio che un risultato positivo sarebbe stato alquanto arduo, perché la politica non è innanzitutto successo personale: volevo sostenere le idee, i contenuti, i valori nei quali ho sempre creduto, ma anche una cultura politica, quella dei cattolici popolari e liberali, e una storia a cui ho preso parte con tanti amici per lunghi anni, in particolare in Regione Lombardia, che tanti risultati ha prodotto, e di cui sono convinto ci sia ancora bisogno. La mia prima campagna elettorale é stata oltre 30 anni fa: ero ben consapevole delle considerazioni di opportunità e convenienza che suggerivano prudenza. Ma la difficoltà dell’esito non poteva essere una obiezione più forte delle ragioni del mio impegno politico e della necessità di non restare alla finestra in un momento difficile.
La campagna elettorale è stata una occasione per tanti incontri pubblici e privati che mi hanno costretto ad andare a fondo di queste ragioni, a mettere a nudo la mia storia e la mia esperienza, a confrontarmi con amici che, pur provenienti dalla medesima educazione, hanno fatto scelte diverse. Mi sono dovuto nuovamente interrogare sul fondamento di queste ragioni, sul motivo ultimo del mio impegno politico, di questa “forma alta di carità” anche quando prende la forma di un “servizio martiriale” (come dice Papa Francesco). Così come ho dovuto andare al fondo delle ragioni concrete per cui proponevo questa scelta e non un’altra: per quali motivi ideali e contingenti, con quale contenuto di realismo e di prospettiva. Insomma mi sono messo in moto, in azione. E questo mi ha permesso una volta di più di riconoscere che anche qui l’esperienza cristiana ha qualcosa di originale da dire e che persino la politica può essere una vocazione e un compito per la vita, per una esperienza più vera.
Tutto ciò ha rafforzato in me la convinzione della bontà di ciò che mi ha mosso e della proposta di cui mi sono fatto portavoce. L’esito però è stato ben diverso da quanto mi aspettavo e la realtà si impone nella sua evidenza. Non sono stato eletto e il risultato della lista è stato molto al di sotto delle aspettative.
Dunque è stato un fallimento? Mentre, rispetto all’esito politico, è facile dire una insoddisfazione oggettiva (per questo vi rimando al video con il mio commento al risultato elettorale), sul piano personale non è stato così: ne è valsa la pena! Ridurre tutto al risultato elettorale non sarebbe giusto, né sarebbe tutta la verità. Ovvio, avrei desiderato un esito diverso ma ne è valsa la pena e io non sono affatto pentito di avere deciso di candidarmi con Noi Moderati e di aver fatto la campagna elettorale. Non è una questione consolatoria, ma reale: gli incontri fatti, le occasioni, le esperienze restano e rappresentano un punto di partenza. Vedere tante persone interrogarsi nel dialogo con loro, alcuni cambiare idea, altri al contrario radicarsi ancor più nelle proprie convinzioni, ma comunque ricercare un confronto e mettersi in moto è stato vivificante.
Starà ora alla nostra intelligenza e creatività trovare un modo più convincente per proporre le nostre idee e la nostra cultura politica (cioè quel patrimonio fatto di valori, contenuti, esperienze, modo di intendere la politica e il governo) affinché possa essere in grado di raccogliere nuovamente un consenso adeguato, ma questo lavoro per andare in profondità su di me, su chi avevo di fronte e sulla politica è stato prezioso. Per questo vi ringrazio, nella speranza che ci si possa presto ritrovare e incontrare di nuovo.
Non starò a leccarmi le ferite. Mi sono già messo in moto perché la storia di cui ho fatto parte non finisca.Troveremo insieme la strada!