Il Governo Meloni come previsto incassa anche il voto favorevole del Senato.
Dopo una lunga giornata di discorsi e repliche, i senatori hanno concluso le votazioni pochi minuti prima delle 21. Sono stati 115 i voti a favore del Governo, mentre 79 sono stati i voti contrari, e 5 i senatori che si sono astenuti.
Hanno svolto la dichiarazione di voto favorevole alla fiducia il senatore De Poli (Cd’I-NM), il sen. Berlusconi (FI-BP), che ha rivendicato con orgoglio la creazione della coalizione di centro-destra e l’iniziativa diplomatica che sfociò nell’accordo di Pratica di Mare, un accordo volto a porre fine alla guerra fredda, vanificato purtroppo dall’invasione dell’Ucraina.
Il sen. Romeo (LSP) ha espresso soddisfazione per il ritorno a un Governo politico scelto dagli elettori e per la sottolineatura dei punti principali del programma, dal patto fiscale alla flessibilità pensionistica in uscita, dalla valorizzazione delle autonomie al sostegno alla natalità; ha invocato una discontinuità con la politica sanitaria dell’ex Ministro Speranza e ha invitato il Presidente del Consiglio a promuovere, insieme a Francia e Germania, una conferenza sulla difesa e sicurezza europea per porre fine al conflitto in Ucraina.
La sen. Rauti (FdI) ha salutato con orgoglio la nascita di un Governo cui spetta anche il compito di ricucire il rapporto tra cittadini e istituzioni; il centrosinistra, che ha perso le elezioni perché privo di idee, ha replicato oggi critiche infondate: il merito è un valore e l’incarico conferito a Giorgia Meloni premia questo valore.
La sen. Unterberger (Aut), pur lontana dall’orientamento politico del Governo, ha annunciato l’astensione in segno di apprezzamento per l’annunciato rispristino dell’autonomia di Bolzano del ’92.
Dichiarazione di voto contrario invece per il senatore De Cristofaro (Gruppo Misto) che, a nome della componente Verdi Sinistra, ha denunciato i tratti liberisti del programma di Governo, ha preannunciato una dura opposizione contro l’autonomia differenziata, ha invocato un’iniziativa europea per la fine del conflitto in Ucraina; il sen. Renzi (Az-IV) ha manifestato apertura sulle riforme costituzionali e ha giudicato autolesioniste e contraddittorie le critiche del PD al Governo; la sen. Floridia (M5S) ha ribadito il nesso fra il tetto all’uso del contante e la lotta al riciclaggio e ha invitato il Governo a consultare i Presidenti di Regione sulla mancata attuazione delle politiche attive per il lavoro.
La senatrice Malpezzi (PD) ha definito vago il discorso programmatico, che non ha menzionato la cultura, la transizione digitale e la transizione ecologica; ha rilevato che il Presidente del Consiglio ha abbandonato toni sovranisti e antieuropeisti e ha affermato che, sull’Ucraina, il Pd è interlocutore più valido degli alleati del Governo.