Mancano poche ore alla presentazione delle liste elettorali e molti partiti non si sbilanciano ancora sui nomi scelti. È infatti fissato per domenica 22 agosto il termine ultimo per conoscere ufficialmente tutti i candidati per le elezioni politiche del 25 settembre, che porteranno alla nomina del nuovo parlamento, per la prima volta composto da 400 deputati e 200 senatori.
Plurinominale e uninominale
La composizione delle liste è un’operazione molto complessa. Ogni partito crea le sue liste per la parte proporzionale, il cosiddetto “plurinominale”: il partito fissa l’ordine dei candidati che vengono eletti in ogni collegio in cui è divisa l’Italia, uno per la Camera e uno per il Senato. Uno stesso nome può essere candidato in più collegi e, se viene eletto in più di un luogo, può scegliere dove e lasciare il posto negli altri collegi. A volte, per un candidato, essere in seconda posizione dietro a un grande nome candidato in più collegi (ad esempio: Berlusconi) può essere un vantaggio. Fin qui il sistema richiederebbe un accordo complicato sì, ma tutto interno al partito.
Poi, però, ci sono i collegi uninominali, uno ogni 350mila-500mila abitanti circa (per il Varesotto, ad esempio, sono due: Varese con l’alta provincia, Busto Arsizio con la bassa). I candidati uninominali sono legati non al partito, ma alla coalizione. La ripartizione deve rispecchiare gli equilibri presunti dentro alla coalizione e bisogna tenere conto del fatto che ci sono una serie di nomi – i cosiddetti “big” – che devono essere candidati in collegi sicuri, come potrebbero essere i due del Varesotto.
La situazione dei “candidati varesini” a poche ore dalla consegna delle liste
La Lega ha chiuso le liste per i collegi uninominali per Camera e Senato. Tra i candidati varesini da segnalare il numero due del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, candidato nel collegio uninominale per la Camera di Sondrio, mentre il tradatese Stefano Candiani è candidato a Busto Arsizio (sempre per la Camera). Per il capogruppo della Lega a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, brianzolo, è stato trovato il posto nel collegio sicuro di Varese per il Senato.
Praticamente certa anche l’elezione di Umberto Bossi nell’uninominale alla Camera a Varese, che è candidato in più collegi e che potrebbe quindi lasciare il posto al candidato numero del collegio di Varese, una donna di cui non è ancora stato ufficializzato il nome. Nello stesso collegio al terzo posto c’è Matteo Bianchi che, per essere eletto, il partito dovrebbe raggiungere il 25% delle preferenze in quel collegio (oltre a prevedere una rinuncia di Bossi). Rimane quindi quasi impossibile una riconferma per il parlamentare uscente.
Invece, per il Senato non sono ancora depositate le liste, ma non ci dovrebbero essere varesini candidati.
All’interno della coalizione di centrodestra per l’uninominale bisognerà vedere se ci sarà spazio per i candidati di Fratelli d’Italia e Forza Italia, di cui non sono ancora stati ufficializzati nomi e liste anche per il prurinominale.
Per il Partito Democratico i candidati di punta, quelli collocati in posizioni con più possibilità di essere eletti, per la provincia di Varese sono Alessandro Alfieri al Senato e Roberto Rampi alla Camera. Qui ci sono tutti i nomi ufficializzati dal PD e presenti nei collegi varesini.
Il Movimento 5 stelle ha definito tutti i candidati con le Parlamentarie online: per i varesini ce l’hanno fatta tutti e tre i candidati che si erano presentati. Infatti nelle liste ci saranno: Francesca Bonoldi, Antonio Ferrara e Giansanto Barbagallo.
Il gruppo di Azione non ha ancora ultimato le liste, ma è questione di ore. Il referente provinciale Carlo Alberto Coletto spiega che «ci dovrebbe essere anche un varesino candidato, ma preferisco non dire il nome, che dovrebbe essere posizionato come terzo o quarto nel listino al plurinominale». Quindi si tratterebbe di un candidato che difficilmente potrebbe arrivare in Parlamento.
Italia Viva vedrà protagonista a Varese la parlamentare uscente Maria Chiara Gadda, come capolista nell’uninominale alla Camera.
ItalExit di Gianluigi Paragone sta compiendo una corsa con il tempo per raccogliere le firme necessarie per poter presentare il simbolo e i candidati. «Ne parliamo meglio dopo queste ore di rincorsa – spiega Paragone -, ma se dovessimo farcela io sarò candidato e capolista, ma poi ci saranno sicuramente anche altri varesini».