Il vicepresidente della sezione varesina dell’Anmil (Associazione nazionale malati e invalidi al lavoro) Marco Romano accende una luce sui programmi elettorali dei partiti e delle coalizioni che si presenteranno alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre: «Abbiamo letto con attenzione e tristemente constatato che nei punti programmatici dei partiti che concorrono alla competizione elettorale del 25 settembre, sulla sicurezza sul lavoro non c’è quasi nulla».
Oltre a quelli che definisce «i soliti proclami, peraltro nemmeno rispondenti all’urgenza del momento considerati i disastrosi dati sul trend del 2022», nessuno sembra aver preso seriamente a cuore il tema della Sicurezza sul lavoro e delle malattie professionali.
«Un po’ ce lo aspettavamo, un po’ no – prosegue Romano -. Ce lo aspettavamo perché il tema non ha mai avuto un appeal propagandistico. Un po’ no, perché dopo i grandi proclami, a proposito dell’Agenda Draghi credevamo che, proprio in virtù dell’impegno del Governo Draghi, dovesse prendere corpo un approccio teso ad ottenere risultati.Oggi è di quello che abbiamo bisogno».
I dati Inail sul trend nel 2022 parlano chiaro: «C’è poco da interpretare. Rischiamo di vedere incrementate di quasi il 50% le denunce di infortunio e i decessi sul lavoro. Presentarsi in Europa alla vigilia della formulazione di importanti documenti non crediamo sia un bene per il Paese».
Con l’occasione l’Anmil ribadisce che, «alla ripresa dell’attività parlamentare e dell’operatività di Palazzo Chigi, gli infortuni e le morti sul lavoro diventino oggetto di un’azione specifica, decisa e realmente efficace. E noi vogliamo farne parte».