«Cassano Magnago non è matura per le ciclabili».
Andrea Del Piano, di Cassano Tricolore, attacca sul tema della ciclabilità, approfondito venerdì scorso in un incontro organizzato dalla lista Progetto Cassano 2032.

«Mi tirerò dietro insulti e polemiche, ma a propagandare l’idea che la nostra città è più bella se percorsa in bici io non ci sto» scrive Del Piano. «Sulla viabilità sono stati fatti significativi passi in avanti ma ancora molto vi è da fare. Il problema del traffico merci stradale da casello a casello ancora non si è risolto. Come non si è risolto il problema della guida indisciplinata di tanti cassanesi, sia alla guida di auto che di biciclette. Nessuna amministrazione adotta rigidi strumenti repressivi sanzionatori (il cosiddetto pugno duro) per evitare la perdita di consenso elettorale, ma le infrazioni al codice della strada rappresentano un’enorme fonte di rischio per gli utenti della strada. Traffico intenso e sede stradale a colabrodo fanno il resto».

«Le alternative sarebbero due: o si allargano le carreggiate ai margini della sede stradale sacrificando marciapiedi o si stringono le corsie ai minimi consentiti dalle norme nonostante il transito di mezzi pesanti. La revisione delle direttrici di marcia sulle vie principali non la ritengo una soluzione praticabile a breve termine. Sacrificare altre vite umane innocenti per soddisfare pulsioni irrefrenabili ecologiche di altri non mi pare una cosa sensata. Pensiamo piuttosto a risolvere i problemi di viabilità che già abbiamo anziché crearne di nuovi. L’uso delle bici non è una soluzione, anzi».

L’incontro di Progetto 2032 ha coinvolto le sezioni Fiab di Varese, Busto e Gallarate e ha proposto un’analisi sulla ciclabilità ampia, non basata solo sulle ciclabili (che sono un pezzo importante, ma non tutto). Al di là degli spazi pensati solo per le bici, si è parlato infatti anche di mobility manager e “zone 30” per la convivenza dei diversi utenti.