«Il metodo Cassano non si esaurisce alle elezioni. Significa lavorare tutti insieme». Il sindaco uscente Nicola Poliseno rivendica l’approccio della sua amministrazione in due decenni di governo di Cassano Magnago.

Il “metodo Cassano”, citato spesso dal sindaco e dalla sua maggioranza, nelle ultime settimane viene invece nominato con un riferimento negativo. Un cambio di prospettiva radicale, che peraltro arriva non dall’opposizione di centrosinistra, ma prima di tutto dal centrodestra che ha rotto con Poliseno: Osvaldo Coghi e Giorgio Soldarini hanno parlato di un metodo di governo «degenerato in paternalismo» e in personalismo.

«Per principio e stile noi non vogliamo rispondere a nessuno: vogliamo concentrarci sul nostro programma, chi siamo, cosa vogliamo fare» ci tiene a premettere Poliseno. «Siamo stati spesso tirati in ballo, non ci interessa rispondere tono su tono».

Lontano dalla polemica immediata, il sindaco però rivendica fino in fondo il “metodo Cassano”, che – dice – «non è solo elettorale». Non si può dunque ridurre solo all’idea di una lista unica (che ha caratterizzato il secondo mandato Poliseno), ma «è un metodo più ampio, che non solo mette insieme dal punto di vista politico ma anche nel governo della città, dei problemi, delle occasioni».

«Abbiamo investito per dare alla città serenità, anche in termine di clima politico, così come nel periodo del Covid abbiamo cercato di lavorare con tutti: questo è il metodo». Esempi? «Penso agli asili, all’Aquilone, dove si è fatto qualcosa che non è stato fatto da nessuna parte, se non a Varese. Il metodo Cassano è anche nell’ambito sportivo, coinvolgendo direttamente le società nella gestione degli impianti. Metodo Cassano è ragionare con enti superiori anche senza tessere di partito in tasca e ottenere risultati».

Il tema della mancanza di riferimenti ai livelli superiori era stato evocato da Alessandro Alfieri alla presentazione del candidato di centrosinistra Police, e Poliseno risponde – indirettamente citando ad esempio «i finanziamenti per l’Ismaele Orlandi, per la tangenziale, per la rotatoria di via Marconi o ancora nella gestione diretta delle compensazioni ottenuta da Pedemontana che ha portato al Parco di Città che verrà inaugurato a breve».

«La nostra un’amministrazione che ha sempre lavorato insieme con responsabilità di tutti, anche se ora si presenta con gruppi diversi». Il modello rimane valido? «Continueremo a mettere insieme tutti, per tenere unita la città e rilanciare».