Il ballottaggio sfugge di un 1%, alla “finale” va Osvaldo Coghi (con Ottaviani) e così a Tommaso Police non resta che l’amarezza di una sconfitta per lui inattesa.

Non nasconde l’amarezza, il candidato del centrosinistra (lista unica con Azione, indipendenti e Pd), quando arriva alla sede dem di via Buozzi, applaudito dai suoi. «Ringrazio tutti i candidati, abbiamo girato Cassano in lungo e in largo, con un programma serio, realistico e concreto, tenendo fede a quanto abbiamo scritto, a differenza di chi è uscito nelle ultime settimane con proposte altisonanti. Non abbiamo nulla da rimproverarci, abbiamo dato il massimo. Spiace non andare al ballottaggio per un solo punto percentuale, poche decine di voti. Spero che questo gruppo andrà avanti, nel segno del rinnovamento».

Police ha forse pagato una campagna elettorale in cui a far rumore – nei capannelli nelle piazze, sulle pagine dei giornali, tra gli addetti ai lavori – era soprattutto la divisione del centrodestra al governo, una divisione che ha fatto sì che i riflettori fossero puntati su Coghi e Ottaviani.

Non manca però in Police una esplicita polemica con Stefania Passiu: «Ci sono mancati dei voti e quei voti li riconduco al suo gruppo: le ambizioni sfrenate e l’ego spropositato di alcuni suoi sostenitori ci ha tolto la possibilità di andare al ballottaggio, grazie a loro il centrodestra vincerà in ogni caso». ha detto alle 19 nella sede del Pd, prendendosela in particolare con «lo stratega Andrisani».

E al ballottaggio? «Al 100% Ottaviani non lo sosterremo. Coghi? Politicamente stiamo parlando di Lega e Forza Italia, non c’è una grande compatibilità… Non escludo nulla, ma oggi non saprei: conterranno le intenzioni per Cassano».