Una sala piena ha accolto il dibattito dell’associazione Persone e Città, che ha messo a confronto due esponenti di CL,, Raffaele Cattaneo e Guido Bonoldi, il primo candidato per Noi Moderati e il secondo per Italia Viva – Azione.

A riempire la grande sala Pigionatti dell’istituto de Filippi molte persone appartenenti alla comunità di CL, ma anche altre interessate a capire dove sta andando questo grande pezzo del cattolicesimo impegnato nel sociale.

E le domande dei due moderatori, Enrico Angelini e Raffaele Nurra, hanno contributo a provare a fare chiarezza, senza girare intorno alle questioni: come, ad esempio «Oggi ci si stupisce perchè esponenti di CL si espongono in partiti diversi e in coalizioni diverse. Qualcuno si rammarica dell’attuale sviluppo ramificato, qualcuno dice che va bene cosi. Cosa ne pensate?». [lefoto id=1332720]

«Don Giussani nel corso di religione alla cattolica che seguivo 40 anni fa diceva “prima premessa di metodo: realismo”. E’ questo il mio punto di partenza – ha risposto Cattaneo – Io ho attraversato in politica tante fasi diverse: quando ho cominciato in consiglio comunale a Induno c’era la DC e prendeva ancora il 30%. Nel 1994 con il partito Popolare sperimentai il primo cambio di legge elettorale, verso il maggioritario. Prima era proporzionale: se prendevi il 30% avevi il 30% dei seggi. Ora è ancora maggioritario: per il 37% i candidati sono eletti all’uninominale, se prendono un voto piu degli altri hanno il seggio e gli altri vanno a casa».

Cattaneo elenca anche una serie di persone che arrivano dalla stessa esperienza candidati ovunque, da fratelli d’Italia al centro sinistra: «Io ho un desiderio di unità che non riesco a togliermi, perchè penso che persone che vivono la stessa esperienza dovrebbero viverla insieme. Questo un po’ mi dispiace, e costringe a una scelta. E’ una legge elettorale che non mi piace, ma questa è».

«Sono anch’io d’accordo sul fatto che il primo punto da seguire è il realismo, e il mio punto di realismo è il bene comune – ha risposto Bonoldi – Il che vuol dire evitare che qualcuno arrivi e dica “arrivo io e risolvo”. La polarizzazione è una risposta falsa alla diversità, come ha detto monsignor Zuppi in una recente interessante intervista. Io ho invece trovato nella lista nella quale mi sto impegnando questo tipo di approccio: non contro ma a favore di cose concrete e realizzabili. Di fronte ai problemi si possono percorrere due strade: mettersi al servizio o portare acqua al mulino elettorale. Scelgo la prima: quello che noi cattolici in politica siamo chiamati ad esercitare è realismo, ragionevolezza e lealtà nella conoscenza»

La conversazione è poi proseguita tra citazioni di Giussani e Carron e guidata dalla recente intervista a monsignor Zuppi (citata da entrambi) attraverso domande su ambiente e sanità, legge elettorale e astensionismo. Per concludere con quella che Angelini ha definito “una domanda curiosa, quasi da gossip”, cioè: visto che entrambi hanno possibilità scarse, perchè si sono candidati?

«Io non ho nessun disegno e per di piu vorrei finire i miei giorni in Paraguay, dove peraltro ho piu probabilità di essere eletto – ha detto scherzosamente Guido Bonoldi – La mia candidatura è a sostegno di Maria Chiara Gadda, che stimo molto: se veniamo votati diamo a lei la possibilità di andare in parlamento».

«Io mi candido a dare una mano a una presenza ai moderati in parlamento – ha risposto invece Raffaele Cattaneo – Noi siamo nel centro destra, che probabilmente vincerà le elezioni. Abbiamo dei candidati all’uninominale che hanno buone probabilità di successo. Potremmo portare una ventina di persone in parlamento, il che vuol dire poter incidere.
Mentre io ho stima di Bonoldi e Gadda, ma un po’ meno di Calenda e Renzi, perchè non sono certo delle loro intenzioni».