Venerdì 9 settembre Palazzo Verbania di Luino ha ospitato la presentazione di sei candidati del partito di Fratelli d’Italia per i vari collegi di Camera e Senato. Due donne e quattro uomini. I nomi sono quelli di Francesca Caruso, attuale assessore con delega alla sicurezza nel comune di Gallarate e avvocato di professione; Andrea Tomasina, giovane avvocato di Busto Arsizio; Andrea Mascaretti, consigliere di minoranza nel comune di Milano; Manuela Scidurlo, commercialista e consigliera comunale a Somma Lombardo; Andrea Pellicini, consigliere di minoranza a Luino ed ex sindaco della cittadina lacustre e assessore provinciale; e il deputato Alessio Butti. 

Ad aprire la serata, Andrea Pellicini «Fa piacere vedere la sala piena, ringrazio tutti i presenti. La serata doveva essere presentata da Mario Contini, presidente del circolo FDI di Luino, ma purtroppo per problemi di salute non è potuto essere presente. Lo saluto con grande affetto, è stato come un secondo padre per me, mi ha seguito in tutta la mia carriera politica. Perché il nostro partito è così, ci siamo stati quando avevano solo il 2,8% e ci siamo oggi per continuare a portare avanti ciò in cui crediamo. Le persone che vedete qui oggi sono le stesse da anni. Siamo cresciuti insieme e quasi tutti i rappresentanti di FDI che stanno partecipando alle elezioni, fanno parte di questa grande e credibile squadra da sempre. Noi conosciamo il territorio, i suoi bisogni e le criticità».

E un voto per loro è, secondo la candidata al collegio plurinominale per la Camera Manuela Scidurlo «Un voto perché il futuro dell’Italia cambi». E ancora «Noi siamo il partito delle famiglie. In quale modo la sinistra è invece venuta incontro agli italiani? Per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas propongono di promuovere di nuovo la DID nelle scuole. Ma come gli viene in mente? I giovani hanno sofferto abbastanza, noi vogliamo andare in tutt’altra direzione».

A criticare il modo in cui il Partito democratico ha proceduto in questi anni anche il consigliere di minoranza di Milano Andrea Mascaretti, per 5 anni in giunta con Letizia Moratti, promotore insieme a lei dell’expo 2015 e oggi al secondo posto nel listino proporzionale della Camera dei deputati: «Siamo contenti di essere qui a raccontarvi di noi in questa campagna elettorale molto breve e strana. Una campagna che, come al solito, la sinistra non vuole far fare così da non incentivare le persone ad andare a votare, da non coinvolgere i cittadini. Sono stati quattro anni terribili con loro al governo, quattro anni del nulla. Il territorio che qui oggi siamo a rappresentare vale moltissimo. Tenete conto che ci sono 50 imprese al km quadrato contro una media normale di 17. Un territorio che fa molto per l’Italia dunque, ma che a gran voce chiede soltanto: fateci lavorare. Ed è quello che faremo. La sinistra non è stata in grado di proteggere l’Italia, gli italiani e le imprese. Non hanno fatto bene il loro lavoro altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. Dobbiamo avere il coraggio di voltare pagina, consapevoli che erediteremo una situazione difficile. Perché votare la Meloni e Fratelli d’Italia? Per salvare l’Italia. Si vota solo un giorno, ve lo ricordo, solo il 25 settembre».

«Noi siamo credibili, siamo sempre stati dalla stessa parte – sottolinea anche Francesca Caruso, candidata al collegio plurinominale per il Senato -. Giorgia Meloni ha rinunciato a poltrone e privilegi per conservare quello più importante, quello della credibilità. E questo viene sempre ripagato».

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Della stessa idea anche il Senatore Antonio Tomassini, presente tra il pubblico: «Credo che l’Italia abbia bisogno di tornare a tutelare i propri valori. E questo non vuol dire non pensare al futuro, ma partire proprio da questo per iniziare a farlo. Ci aspettiamo una grande vittoria della destra. Che queste elezioni consegnino un preciso riconoscimento a questi candidati che lavoreranno duro per il nostro territorio».

Altri interventi dal pubblico e poi dal contesto nazionale ci si è spostati a quello locale:  «Continueremo i lavori già iniziati di riqualificazione del sistema fognario di Luino, fondamentali per bonificare il nostro lago e renderlo balneabile a tutti gli effetti; rilanceremo la cultura, ci impegneremo a risolvere le problematiche legate al trasporto ferroviario e ci concentreremo sui piccoli presidi ospedalieri, esattamente come da programma FDI – ha aggiunto Pellicini – Dovremo avere la capacità di confrontarci con più forza e allora non ci guarderanno più come un ospedale di serie C».

Problematiche a cui si somma il fatto che molti comuni della Provincia si trovano al confine con la Svizzera, un tema cruciale e  importante per cui Massimo Mastromarino, presidente dell’associazione Comuni Italiani di Frontiera ACIF, ha voluto spendere due parole: «Ritengo che scegliere dei candidati del territorio vuol dire chiedere loro di avere un occhio particolare sulle zone di confine e su chi vive qui.  C’è bisogno di avere una voce chiara a Roma, a tutela dei frontalieri e dei comuni».

A sostegno del candidato Pellicini, anche il dottor Franco Compagnoni, consigliere di minoranza del comune di Luino: «La tua candidatura ha risvegliato un orgoglio territoriale. Luino si è diluita dal punto di vista rappresentativo, e questa è sì un’occasione personale per te, ma è soprattutto unica e irripetibile per il territorio. Il territorio in questo non deve fallire, deve dimostrarsi maturo».

A prendere la parola, in ultimo, è stato il deputato Alessio Butti, capolista del collegio plurinominale per il Senato : «Noi siamo orgogliosi di aver affidato un collegio così importante ad Andrea. E’ un professionista ed è un uomo di partito, riconoscibile. Dobbiamo tornare a tutelare i nostri valori, quelli della famiglia, del lavoro, quelli etici e anche ecologisti. I conservatori oggi hanno un senso compiuto in un panorama dove nessuno sa cosa dice o non è in grado di mantenere quello che promette. Noi di FDI parliamo di cose concrete, che conosciamo, perché abbiamo studiato e alle spalle abbiamo una lunga esperienza parlamentare. Un valore politico così scarso come è emerso in questa legislatura non l’avevo mai visto. Il nostro partito è diverso da tutti gli altri, ci siamo adeguati al periodo storico che stiamo vivendo e sappiamo quali sono i reali problemi. Abbiamo l’ambizione di aggregare tutte quelle culture che non si riconoscono a sinistra, per fargli capire cosa votano già quando mettono la croce sulla scheda elettorale. Noi sogniamo un’Europa diversa, che sappia rappresentare i valori occidentali, e non solo quelli cristiani, ma anche quelli economici. La questione dei trasporti ferroviari, dei collegamenti infrastrutturali è fondamentale – continua Butti – Abbiamo però un’altra battaglia, quella della navigazione dei laghi. La navigazione dei laghi lombardi viene gestita da un ente che sta a Roma ma che non conosce la domanda e il bisogno del nostro territorio, legato anche a uno sviluppo del turismo. Noi vogliamo la regionalizzazione dei laghi. Oltre a questo – conclude il senatore – abbiamo il problema della sanità. Dobbiamo convincerci che unire Luino e Varese sotto un’unica ATS può avere dei grandi aspetti positivi. Dobbiamo incentivare la medicina del territorio. In ultimo vorrei soffermarmi sulla questione frontalieri. Avremmo gradito e voluto sicuramente qualcosa di più dagli svizzeri. Una doppia tassazione non coglie sicuramente la felicità dei frontalieri. Ma anche in questo caso Como e Varese hanno l‘obiettivo di tutelare i 70mila operatori che ogni giorno varcano il confine portando una competenza e una mano d’opera che li svizzeri si sognano di avere».