In vista delle prossime elezioni politiche, domenica 18 settembre, a Caronno Pertusella, Maria Chiara Gadda, deputata e candidata capolista alla Camera per la lista Azione-Italia Viva, incontrerà i cittadini e le associazioni per parlare di terzo settore ed economia sociale. L’incontro si svolgerà, a partire dalle ore 21:00, presso la biblioteca comunale “G. Pellegrini” di Caronno Pertusella, in via Campo Sile, 77, con accesso libero. Con lei dialogherà Salvatore Semeraro, Direttore Generale del Consorzio SIR – Solidarietà in Rete.

«Il Terzo Settore rappresenta il 5% del nostro prodotto interno lordo ed è in continua crescita da anni. Parliamo di un settore produttivo strategico su cui investire e un modello a livello internazionale per la sua diffusione e per la sua capacità di innovazione e impatto nella società – afferma Maria Chiara Gadda – Le emergenze in corso, da quella energetica a quella pandemica, hanno messo a dura prova le oltre 350.000 realtà attive in questo ambito, rischiando di limitare quel patrimonio di valore sociale, occupazionale ed economico che contribuisce a garantire quotidianamente ai cittadini assistenza sociosanitaria, educazione e formazione, inserimento lavorativo, cultura, sport, ricerca, ambiente e valorizzazione del territorio e dei beni comuni. Ho sollecitato in queste ore il governo affinché anche il terzo settore fosse incluso nelle misure di sostegno, un primo passo è stato fatto nei confronti delle strutture residenziali e semi residenziali socio assistenziali ma bisogna estendere a tutte quelle realtà che a causa dei costi energetici dovranno altrimenti limitare molto le attività a servizio dei cittadini».

«Il nostro impegno politico guarda alla definizione di politiche di sistema, che riconoscano il ruolo del terzo settore nella capacità di progettare con le istituzioni pubbliche la risposta ai bisogni e generare valore sociale ed economico nella società. C’è chi parla alle associazioni solo durante le campagne elettorali, noi durante il governo Renzi abbiamo scritto la riforma del Terzo Settore, la legge antispreco per favorire le donazioni, l’agricoltura sociale, il dopo di noi, il welfare aziendale. E in questa legislatura il family act, l’assegno unico universale, i fondi per asili nido e centri estivi, il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, sono misure della ministra Bonetti che riconoscono la necessità di investire in modo strutturale su famiglia e servizi territoriali. È da questa consapevolezza e dall’ascolto del territorio che nascono alcune nuove proposte che abbiamo fatto in questa campagna elettorale, come per esempio l’estensione di industria 4.0 al non profit per favorire gli investimenti in innovazione e formazione, l’esenzione IRAP per il terzo settore, l’estensione a tutti i volontari di alcune misure oggi valide per la protezione civile come la possibilità di beneficiare di permessi retribuiti per lo svolgimento di attività sociali, e l’estensione del pacchetto di welfare aziendale a dipendenti pubblici come forze dell’ordine, insegnanti e sanitari»  conclude Gadda.

«L’economia sociale coinvolge una serie di organizzazioni, come le imprese sociali, le cooperative, le società di mutuo soccorso, le associazioni senza scopo di lucro e le fondazioni. Questi soggetti – gestiti in modo partecipativo – pongono le persone e l’ambiente al centro della loro missione e reinvestono la maggior parte dei loro profitti nell’organizzazione stessa o in una specifica causa sociale – continua Salvatore Semeraro – Questa affermazione della centralità delle persone non deve ridursi a un vuoto slogan, ma deve recuperare la sua radicalità, che implica una precisa responsabilità nella progettazione e nella realizzazione delle politiche sociali. In un momento storico in cui diversi modi di intendere la comunità si propongono a livello internazionale, il modello sociale europeo, ancora incompiuto, non può essere dato per scontato. I principi e i diritti essenziali che regolano i nostri mercati del lavoro e i nostri sistemi di welfare devono difesi e devono dare vita a un regolamento sociale europeo. In Italia, grazie anche agli strumenti previsti dalla recente Riforma del Terzo Settore, la consultazione e la partecipazione attiva dei cittadini per la rilevazione dei bisogni, per la definizione di politiche di sviluppo sul territorio e per la corretta allocazione delle risorse sono riconosciuti come fondamentali. Solo attraverso la conoscenza diretta delle problematiche e delle risorse presenti sul territorio si può svolgere un’efficace azione volta alla promozione della coesione sociale, della sicurezza sociale e delle attività di interesse generale» conclude Semeraro.