L’ammissione della sconfitta, il riconoscimento del successo di Fratelli d’Italia, la volontà di una opposizione forte sui temi più sentiti, e la certezza di essere comunque il perno attorno al quale gira il centrosinistra. E’ questa, in sintesi, l’aria che tira a Varese in via Monte Rosa, la sede del Partito Democratico dove dalla metà di lunedì mattina si alternano gli arrivi e i commenti dei vertici locali.

ALFIERI: OPPOSIZIONE FERMA NELL’INTERESSE DEL PAESE

«Innanzitutto è chiaro che è stata una vittoria netta del Centrodestra. Giorgia Meloni guiderà la coalizione e governerà, noi saremo all’opposizione in modo fermo nell’interesse del Paese, per ancorare l’Italia all’Europa e alla NATO – spiega Alessandro Alfieri, senatore uscente e… rientrante visto che è stato rieletto nel proprio collegio. È evidente che abbiamo fatto errori che saranno analizzati nelle sedi opportune: intanto va un ringraziamento alla nostra comunità che ci è stata vicina in una campagna elettorale difficile in un partito in cui Letta ha ereditato “in corsa” la guida da Zingaretti».

Alfieri non dimentica chi ha partecipato alla “corsa” elettorale: «Rinnovo i ringraziamenti anche ai nostri candidati e sottolineo la soddisfazione per un PD che avrà ancora due rappresentanti della zona al Senato e alla Camera (il monzese Rampi ndr). Sono ovviamente felice per la mia rielezione e del fatto che restiamo al centro della coalizione come PD, e lo siamo anche a Varese città. Il mio amico e collega Misiani ha vinto il collegio a Milano e conferma la presenza importante nelle grandi città mentre nei centri minori c’è da lavorare».

CAPRIOLO: AUGURI A PELLICINI, LAVORI PER I GIOVANI

Tra i candidati presenti, il giovanissimo Matteo Capriolo: «C’è sicuramente delusione per il risultato e valuteremo nelle sedi opportune quello che dovremo fare. Faremo una opposizione seria soprattutto sui temi che ci distinguono dal centrodestra. Faccio gli auguri ad Andrea Pellicini che ha vinto il collegio della Camera e rappresenterà la nostra zona: mi auguro ci sia grande attenzione alle tematiche giovanili e alle altre che riguardano il territorio».

ASTUTI: ANALISI SERIA SENZA SCORCIATOIE

«Il risultato è netto, gli italiani si sono espressi con grande chiarezza e il voto va rispettato fino in fondo» spiega Samuele Astuti, consigliere regionale del PD arrivato a metà mattinata nella sede varesina del partito. «Poi ci sono due ragionamenti da fare: il primo riguarda noi e mi preoccupa il fatto che qualcuno cerchi una scorciatoia, provi a trovare un colpevole (Letta ndr) e scaricare le colpe. Non funziona così, c’è bisogno di una analisi seria considerando anche che da noi si giocherà una partita importante come le elezioni regionali che si stanno avvicinando. Come si avvicina il congresso del partito».

«La seconda cosa: il PD era, è e rimane il perno di qualsiasi coalizione di centrosinistra e già dalle prossime settimane bisogna tornare a lavorare per ricostruire una coalizione. Come fare questo lavoro e decidere chi saranno gli interlocutori dovrà essere frutto dell’analisi di cui parlavamo prima. Un’ultima cosa: da anni il PD lavora e lotta per le persone in difficoltà, per chi si sente escluso dalla società e nonostante ciò questo tipo di persone vota o centrodestra o Cinque Stelle. Bisognerà fare una riflessione sotto questo aspetto».

BERNARDONI: NON ABDICARE SUI NOSTRI TEMI

Alice Bernardoni, vice segretaria del PD provinciale spinge a sua volta sui temi su cui fare opposizione. «Siamo – ahimè – la prima forza di opposizione e da lì dobbiamo ripartire tenendo bene presente le tematiche che ci sono care. Dal mondo del lavoro al caro energia a tutto il discorso che riguarda i diritti, i quali vanno di pari passo con tematiche più “pratiche”».

CARIGNOLA: SI TORNI TRA LA GENTE

Interessante, infine, la lettura di Luca Carignola, segretario cittadino: «Il dato di Varese, tra i migliori della provincia, conforta solo fino a un certo punto perché il dato nazionale è molto deludente. Mi spiace che non siamo riusciti a far capire all’elettorato l’importanza della posta in gioco: era alta, ma questo messaggio forse non è passato e anzi parte dei nostri elettori ha sempre considerato che noi non siamo mai stati in partita. Ora serve una opposizione ferma e la voglia di stare tra la gente perché siamo stati considerati “partito del palazzo” e ciò non è ammissibile per un partito progressista».